gvshooting.com, il sito web di Giuseppe Vacca

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Mi presento

Sono nato a febbraio del 1966 a Benevento. Mio padre era un insegnate elementare, mia madre casalinga. Ho vissuto la mia infanzia a Fragneto l’Abate, il paese dei miei genitori, dove ho frequentato prima l’asilo infantile e poi la scuola elementare. Fragneto l’Abate è un piccolissimo centro nella provincia di Benevento che oggi conta meno di mille abitanti.

Nel 1978 entrai nel seminario “Arcivescovile” di Benevento e li frequentai le scuole medie e il liceo classico. In seminario entrai non tanto per vocazione quanto per circostanze che, oggi posso solo immaginare, definirei “tristi”.

Fu durante il periodo seminarile che mi fu regalata la mia prima macchina fotografica, una Dacora 35 N. Con essa iniziai a coltivare la passione per la fotografia.

Abbandonai il seminario nel 1986, nell’anno di conseguimento del mio diploma di Maturità Classica. Nello stesso anno mi iscrissi alla facoltà di “Economia e Commercio” di Urbino. La scelta dell’ateneo urbinate fu del tutto casuale così come il corso di laurea che scelsi di frequentare. Durante il periodo universitario, mio padre acquistò un computer. Si trattava di un Olivetti M19 che costò la bella cifra di 2.000.000 di lire. Così, da autodidatta, iniziai a prendere confidenza con l’MS-Dos, il sistema operativo di casa Microsoft. Uno dei primi programmi che iniziai ad utilizzare fu l’123: un foglio elettronico della Lotus che a stento riusciva a girare sul mio computer a causa della quantità limitata di RAM.

Il programma a cui mi appassionai veramente fu il GW-Basic. Si trattava di un ambiente di sviluppo integrato nel sistema operativo che mi rubò molte ore di sonno ma che fu in grado di offrirmi piccole soddisfazioni. Riuscii a scrivere un rudimentale programma di studio di funzione (che si limitava a disegnarne il grafico) e svariati programmi di statistica. Il GW-Basic era un “linguaggio di programmazione interpretato”. L’esecuzione del codice avveniva tramite il comando “RUN” senza, ovviamente, che l’insieme delle istruzioni venisse prima compilato.

A cavallo tra 1993 e il 1994 prestai servizio militare di leva: il CAR lo svolsi Chieti e, successivamente, fui trasferito a Spoleto, sede definitiva di servizio. Nell’anno di militare partecipai, da marzo a maggio del 1994, all’operazione “Vespri Siciliani”. La mia compagnia fu di base ad Agrigento. Come militari in servizio di leva fummo impiegati a coadiuvare le locali forze polizia in attività di ordine pubblico. Fu un’esperienza straordinaria grazie alla quale ebbi modo di conoscere gran parte della Sicilia e, in particolare, Agrigento.

Mi congedai nel settembre del ’94 e, successivamente a distanza di qualche mese, ebbi modo di concludere gli studi universitari laureandomi, a marzo del 1995, discutendo la tesi “La tutela giuridica del software”.

Nel 1998 avviai una piccola attività commerciale nel mio paese. Si trattava di una Tabaccheria-edicola-cartoleria che mi ha tenuto impegnato per circa vent’anni. Forti vendi di crisi, dovuti soprattutto al calo demografico del paese, mi hanno costretto a cedere l’attività e a dare una svolta significativa al corso degli eventi riguardanti la mia vita professionale.

Durante i venti anni di attività commerciale ho comunque avuto modo di acquisire una buona esperienza sui vari aspetti gestionali di una piccola azienda di tipo commerciale, da quelli fiscali a quelli più propriamente “economici”, e allo stesso tempo ho continuato a coltivare la mia passione per il “computer” che intanto si era trasformata in quella per il “web”.

Quella del web è stata una scoperta vissuta quasi dalle origini fino ad oggi, passando da “Napster”, “ICQ”, dai primi tentativi di pubblicare pagine web su “digilander” fino ad arrivare all’esplosione dei social annunciata come l’avvento del “Web 2.0” o “Web dinamico”.

Il passaggio epocale della fotografia, che ho vissuto come appassionato, è stato quello dall’analogico al digitale. Ricordo quando, tantissimi anni fa, mi recai nel negozio di fotografia dove ero cliente per ritirare un rullino che avevo consegnato giorni prima da far sviluppare, le cui stampe, “puntualmente”, mi venivano consegnate con tantissimo ritardo rispetto ai normali tempi previsti. Il negoziante, nel tentativo di giustificarsi del fatto che le foto non erano ancora pronte, mi mostrò una “stampa” di una foto ripresa con una macchina digitale affermando che il futuro prossimo della fotografia non era nella “pellicola da sviluppare”.

La scelta della parola inglese “shooting”, utilizzata nel dominio di questo sito, è legata, in qualche modo, al cambio di tecnologia utilizzata nelle riprese fotografiche a cui ho accennato facendo riferimento al “passaggio epocale”. Tale argomento è infatti oggetto di discussione nel “dialogo con la morte” nella parte finale del film “Palermo Shooting” di Wim Wenders. Le riflessioni esposte dal personaggio della “morte” ricadevano su considerazioni che riguardavano “la perdita dell’essenza” dell’arte fotografica dovuta all’avvento del digitale e il contestuale invito alla “manipolazione”.

 

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